Pellegrinaggio ad Assisi 2013

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“Francesco va  e ripara la mia casa!” È questo l’ invito che il Signore fece al Poverello d’assisi, e la stessa esortazione è  stata ricordata da papa Francesco  ai tre milioni di giovani presenti alla veglia  della Giornata mondiale della Gioventù  lo scorso luglio sulla spiaggia di Copacabana a Rio de Janeiro, ed è sempre lo stesso invito il motore trainante che fa partecipare il 9 novembre,  i giovani romani all’ XI Pellegrinaggio degli universitari e accoglienza delle matricole ad Assisi,  promosso dall’ Ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma.

 Filo rosso della giornata,  il tema “Si alzò e lo seguì (Mt 9,9). Camminare edificare, confessare, con la cultura nelle periferie esistenziali della città.”

“L’invito che quest’ anno vogliamo fare ai giovani – spiega monsignor Lorenzo Leuzzi, vescovo ausiliare di Roma e delegato per l’ufficio diocesano di Pastorale Universitaria - è quello di riscoprire  e ripartire nella loro vita  dall’ esperienza della fede  così come fece Matteo alla chiamata del Cristo; “lo alzò e lo seguì “ ci dice il Vangelo. L’incontro con Gesù lo porta a rimettere in gioco tutta la sua vita, e a percorrere nuovi sentieri”. E  tornano in mente ancora una volta le parole di papa Francesco durante la Veglia. “Durante quella serata indimenticabile - continua il vescovo Leuzzi- il papa ha più volte chiesto ai giovani di lasciarsi interpellare dal Signore per capire cosa Egli vuole affidare ad ognuno di loro, con fiducia e senza paura. Missionarietà è stato il termine più usato durante la Gmg, cioè andare nei luoghi di vita quotidiana ed evangelizzare perché, come spesso mi capita di riscontrare in tanti giovani che incontro, c’è una profonda  nostalgia di Dio e molti di loro forse neppure lo sanno.”

E i ragazzi che partecipano a questo ormai tradizionale ed atteso avvenimento hanno la possibilità di ripercorrere insieme quei luoghi dove oltre 1000 anni fa, camminarono ed incontrarono la fede due giovani come loro: Francesco e Chiara.

“Per me – racconta Marco Millarte studente alla Luiss, la  Libera Università internazionale  degli studi sociali Guido Carli - è già la terza volta che partecipo a questo pellegrinaggio. Io credo che la figura di Francesco è più che mai attuale, perché sintetizza in se un corredo di valori senza tempo, come la pace, la giustizia, la fratellanza, l’uguaglianza. Tuttavia c’è anche la povertà che invece oggi  difficilmente è considerata un valore. Però Francesco, con la sua vita, ci aiuta a capire che povertà non è solo un mero bisogno economico, ma un vivere cercando l’essenziale e condividendo quello che si ha con gli altri, con il cuore.“

I giovani pellegrini saranno accolti all’ arrivo nella basilica di Santa Maria degli Angeli, che custodisce la Porziuncola, il luogo in cui Francesco  abbracciò “sorella morte” la sera del 3 ottobre del 1226, dove ascolteranno la catechesi tenuta da padre  Germano Marani . Subito dopo la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo ausiliare monsignor Lorenzo Leuzzi . Nel pomeriggio la tradizionale  visita ai luoghi del santo, la chiesa di San Damiano e la basilica di Santa Chiara,  il Sacro Convento dove nella Basilica inferiore riposano le spoglie mortali del Santo. La giornata si concluderà con un momento di preghiera in piazza San Francesco guidata dal vescovo monsignor Enrico dal Covolo.

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Inno pellegrinaggio universitari Assisi 2013

Inno di quest’anno per il pellegrinaggio degli universitari ad Assisi si muove sull’invito di Gesù che troviamo nel vangelo di Luca e sulla pronta risposta di Levi-Matteo: “Si alzò e lo seguì”.
Oggi credere in Gesù, per un giovane, significa imparare a rischiare con Lui un “cammino alternativo” ai tanti percorsi che la società propone e che spesso si dimostrano sterili poiché portano a volare a bassa quota.
La fede invece ci spinge  a “camminare” volando alto, correndo anche qualche rischio, ma sapendo che ne vale la pena!
Ce lo ricorda anche Papa Francesco con il trinomio, diventato ormai uno slogan,  “camminare-edificare- confessare” che è il programma pastorale del suo pontificato e che noi vogliamo accogliere come nostro.
“Giovane viandante” è colui che è disposto a lasciarsi mettere in discussione da Cristo, speranza del mondo che ravviva e riaccende le nostre flebili speranze, per iniziare insieme a Lui una nuova avventura che ci conduce verso le periferie esistenziali portando la cultura e la testimonianza del Vangelo (“Testimoni d’amore, messaggeri di Pace, noi vogliamo cantare la nostra speranza).

Don Pino Fanelli

 

Giovane viandante
(Testo e Musica: don Pino Fanelli)

Giovane viandante tu percorri tante strade
in cerca di nuove avventure
sei come un fiume che cerca il suo mare
che pace non trova e sogna di arrivare.
Guarda più in alto verso il cielo che sorride
e scoprirai un Padre che ti ama
sentirai in te il respiro del suo amore
rinascerà la gioia e nuovo tu sarai.

Testimoni d’amore, messaggeri di pace
noi vogliamo cantare la nostra speranza.
Correremo insieme sulle ali del vento
seminando nel mondo il profumo di Dio.

Tu non sei più solo, hai un amico che ti aspetta
che viaggerà con te dovunque andrai
e con lui avrai il coraggio di parlare
là dove guerra e odio uccidono l'amore.
E vivrai la vita come dono nella gioia
per chi ha bisogno di un sorriso
e sarai un seme che poi dovrà morire
ma fiorirà la vita, una nuova umanità.

Testimoni d'amore, messaggeri di pace
noi vogliamo cantare la nostra speranza.
Correremo insieme sulle ali del vento
seminando nel mondo il profumo di Dio.

Giovane viandante, tu che sogni un mondo nuovo
e credi nella forza dell'amore
gioca la tua vita per questo ideale
che accenderà i tuoi giorni, non ti deluderà.

Testimoni d'amore, messaggeri di pace
noi vogliamo cantare la nostra speranza.
Correremo insieme sulle ali del vento
seminando nel mondo il profumo di Dio.

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⇒ Ascolta l'inno

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