Pellegrinaggio dell’Icona della Sedes Sapienziæ

Gli studenti di Roma accompagneranno la venerabile immagine, dono di S. Giovanni Paolo II alle Università del Mondo, in tutte le cappellanie universitarie della Sapienza di Roma.

Sabato 28 novembre alle 19 la veglia per gli universitari degli atenei romani, nella cappella della Sapienza con il vescovo Leuzzi, darà il via all’itinerario per il Giubileo

Iniziare il cammino del periodo dell’Avvento con due intenzioni nel cuore: la preparazione al Natale e quella al Giubileo della Misericordia, al via dal prossimo 8 dicembre. Sono questi i propositi che animano la veglia di Avvento promossa dall’Ufficio diocesano per la pastorale universitaria, che si terrà sabato 28 novembre alle 19 nella cappella della Sapienza, in piazzale Aldo Moro. La celebrazione, rivolta a tutti gli universitari degli atenei romani, sarà presieduta dal vescovo ausiliare Lorenzo Leuzzi e vedrà la presenza dell’icona di Maria Sedes Sapientiae – donata agli universitari di tutto il mondo nel 2000 da san Giovanni Paolo II – che quest’anno, in occasione del Giubileo, andrà pellegrina in tutte le cappellanie della Sapienza.

«Il pellegrinaggio dell’icona – sottolinea don Elio Lops, referente per le attività culturali della Pastorale universitaria – vuole essere un messaggio di speranza rivolto non solo ai giovani che frequentano l’università più antica della Capitale ma a tutti i giovani. È l’invito della Madre a seguire suo Figlio per diventare costruttori di un nuovo umanesimo». Dopo la veglia, saranno benedetti anche i locali ristrutturati nella cripta della cappella universitaria. «Per noi – spiega il vicecappellano, il gesuita Leonardo Vezzani – è molto importante. I lavori sono stati fatti anche dai nostri ragazzi che hanno ritinteggiato le pareti e aggiustato gli arredamenti del locale, perché per loro questa è una seconda casa, dove vengono a studiare ma anche a passare insieme il loro tempo libero».

Tra le novità della ristrutturazione c’è anche una piccola cappella: «Volevamo donare a questi giovani – continua padre Leonardo – un ambiente raccolto dove potessero pregare e meditare senza essere disturbati, in silenzio. Inoltre abbiamo costruito anche una piccola cucina, in modo che possano passare insieme momenti di condivisione e convivialità, proprio come succede in una casa. Il nostro obiettivo infatti è farli sentire accolti: la nostra in fondo è una grande famiglia».

 

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